Stazione, il presidio non funziona. Cosa fare per renderla sicura?

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Sembra proprio che il pugno duro della legalità sbandierato dalla giunta di centrodestra non stia dando i frutti sperati. Dallo scorso 29 luglio ad oggi, nella zona della stazione si sono già segnalate tre risse, una decina le persone coinvolte, sette quelle finite in ospedale.
Spaccio in pieno giorno, bivacco ai giardinetti fuori dalla stazione, gente ubriaca a partire dal pomeriggio sono la cartolina da visita della città per chi arriva in treno. Scene ordinarie che si ripetono ogni giorno. E con il calare della sera la situazione non migliora, anzi. Basta fare una passeggiata per rendersene conto. Una corte dei miracoli popolata da personaggi poco raccomandabili.
La situazione non migliora nelle zone circostanti la stazione. I giardinetti di via Azzone Visconti sono diventati il ritrovo di extracomunitari, con tanto di divisione territoriale. All’ingresso, dalla parte del sottopasso di via Grassi bivaccano gli africani, la zona centrale è occupata da nordafricani, magrebini in particolare, quella che invece sbuca verso piazza Cambiaghi sembra essere finita nelle mani di uomini provenienti dall’Est Europa. Una situazione consolidata che spinge la gente ad evitare i giardinetti. “Sono passata per caso una mattina per accorciare la strada che mi porta in stazione – racconta una donna che abita in zona -. Mi sono sentita a disagio, le dirò di più: ho avuto paura. Quel giorno ero in ritardo, solo per quello ho deciso di tagliare per i giardini”.
La stessa situazione si ripete in stazione. “Se arrivo di sera preferisco farmi venire a prendere da mio marito. Di giorno c’è più movimento, ma non per questo mi sento sicura”, confida una signora di mezz’eta che lavora a Milano.

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