La maggioranza fantasma

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Nonostante abbia i numeri la maggioranza sembra non reggersi in piedi. Poche settimane fa, sul finire dello scorso anno, più volte era stata l’opposizione a garantire il numero legale per lo svolgimento del consiglio comunale. Giovedì scorso, il 17 gennaio, un nuovo episodio. Questa volta però si è andati ben oltre il rispetto delle regole.

A denunciare l’accaduto è stato Paolo Piffer, consigliere di Civicamente, che ha ripreso col cellulare quanto è accaduto. E lo ha raccontato così in un post su Facebook: “Pochi minuti fa in aula è successa una cosa GRAVISSIMA!!! A pochi secondi dalla scadenza ultima per poter fare l’appello e validare la seduta, il consigliere Marco Monguzzi ha preso e inserito il badge della consigliera Martinetti che ancora non era presente in aula. Sorpreso nell’atto che politicamente non esito a definire INQUALIFICABILE riestrae il badge così come si evince nel video che casualmente stavo facendo. In conclusione, non solo emerge ancora una volta, per l’ennesima volta, che questa maggioranza ha grossissime difficoltà a garantire il numero legale, ma anche sul rispetto delle regole e delle istituzioni noto che per qualcuno la fatica non è minore. Il giudizio finale come sempre spetta a voi. Io sono quasi più imbarazzato che arrabbiato”.

A questo punto è evidente che la maggioranza si regge su trucchetti, espedienti di basso cabotaggio con i quali tenta di gestire alcuni temi che le stanno particolarmente a cuore, ma dimentica di governare l’ordinario. Si guarda con interesse alla variante del Pgt ma si lasciano indietro situazioni che meriterebbero maggiore attenzione e andrebbero affrontate al più presto. Il risultato è un corto circuito da cui appare difficile poter uscire.

Si veda al proposito la vicenda dell’appalto rifiuti, che oramai si è trasformato in un vero e proprio mistero (ne abbiamo parlato qui). Prorogato di cinque mesi, mancano ancora passaggi chiave per avviare l’iter che porterà ad una nuova assegnazione. Tempi tecnici che di fatto renderanno necessario un ulteriore rinvio. Il tutto sulla pelle, meglio sarebbe dire nelle tasche, dei cittadini.

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