Serrande abbassate: è fuga dal centro

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Emorragia di negozi. Saracinesche abbassate, fogli di carta che coprono le vetrine abbandonate, un po’ ovunque spuntano cartelli per affittare i locali svuotati. A Monza il commercio non se la passa bene.

In più di un’occasione il presidente dell’Unione Commercianti, Domenico Riga ha sottolineato le lacune che stanno mettendo in ginocchio le vie storiche, quelle del centro e via Bergamo: “Mancano i parcheggi, perché sono pochi e sono cari, e mancano i mezzi pubblici in grado di collegare comodamente il centro agli altri quartieri della città e il centro al resto della Brianza. Se non si dà alle persone la possibilità di avvicinarsi ai negozi è chiaro che allora si sceglie il centro commerciale, dove tutto si trova in un unico luogo”. La giunta in carica si deve anche essere dimenticata della promessa fatta in campagna elettorale, quando aveva detto che avrebbe previsto mezz’ora di sosta gratuita. E proprio a proposito di quest’ultimo punto, l’attuale assessore al Commercio, Massimiliano Longo aveva detto che per sostenre i commercianti erano necessarie alcune azioni: “La corona di parcheggi intorno al centro, l’autosilo a nord del centro. E mezz’ora gratis sulle strisce blu che era una proposta presente nel programma del sindaco”. Queste affermazioni risalgono a settembre dello scorso anno. Sono passati otto mesi. Nulla è cambiato. Anzi, una cosa sì: il costo della sosta è aumentato.

Singolare, invece, quanto sta accadendo in via Bergamo. Negli anni si era trasformata nella via dei locali chic: ristoranti e negozi dall’aria esotica. Eppure negli ultimi mesi non sono pochi i ristoratori che hanno deciso di chiudere e al loro posto sono spuntati pizzerie d’asporto al trancio e distributori automatici di bevande. Che si trascinano dietro un popolo della notte non proprio tra i più educati.

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