Raccolta rifiuti, il bando fantasma

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Arriva la proroga per la raccolta rifiuti. Avanti con la Sangalli, dunque. La giunta di centrodestra tradisce i proclami sventolati in campagna elettorale e nei primi mesi di governo della città.

Appena è circolata la notizia del rinvio del nuovo bando dal Comune hanno fatto sapere che il ritardo è dovuto alle lungaggini dell’Anac, l’autorità nazionale anticorruzione, guidata da Raffaele Cantone. Tutto bene. O forse no. Perché la dichiarazione arrivata da piazza Trento e Trieste appare come la classica foglia di fico. C’è un dato che fa apparire poco credibile la giustificazione: la data di scadenza del bando si conosceva da sei anni. Un limite che era conosciuto da chi prima sedeva all’opposizione. Le responsabilità della proroga allora sono da cercare altrove. Se è vero, come lo è, che il nuovo bando ha preso il via solo a luglio.

Gli uffici comunali non fanno previsioni sulla proroga dell’appalto. Che, in ogni caso, finirà per generare costi che verranno scaricati sui cittadini. Per ora, però, si possono registrare alcuni passaggi che sembrano destinati a far storcere il naso. Del nuovo bando si conoscono, almeno per ora, solo li linee guida generali. Oltretutto non vi è ancora stata una vera discussione. Se ne è parlato nella commissione competente e c’è stato un passaggio nell’aula del consiglio comunale. Troppo poco per una partita così importante. Quello che è certo, è che non si ravvisa alcun elemento innovativo. Ad esempio, la proposta di usare mezzi elettrici per la raccolta dei rifiuti è stata bocciata. Un errore che finirà per essere pagato per tutta la durata del nuovo appalto, impedendo a Monza di allinearsi ai parametri delle grandi e medie città europee dove l’uso dei mezzi inquinanti è stato bandito da tempo.

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