Una giunta sempre in ritardo

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Venghino signori venghino. Prendano posto per assistere allo spettacolo d’arte varia dei ritardi della giunta di centrodestra.

La campagna elettorale è finita. Da un pezzo. Le promesse di sistemare le cose sono finite in soffitta. Per saperne qualcosa basterebbe rivolgersi agli abitanti dei quartieri. Oppure domandarsi che fine abbia fatto il piano urbano della mobilità sostenibile. Così come sarebbe sufficiente fare un giro dalle parti dell’ex Macello. O magari passare davanti alla stazione, che doveva essere ripulita.

Partiamo dal fondo. La zona della stazione, “la pessima cartolina” per chi arriva in treno, come avevano ripetuto a più riprese gli esponenti dell’attuale giunta nel corso della campagna elettorale, è come era prima delle elezioni. Lo stesso degrado, gli stessi problemi. La riqualificazione dell’area dell’ex Macello, al pari della ristrutturazione del liceo Valenti è ancora ferma al palo. Eppure la precedente amministrazione aveva ottenuto finanziamenti, che erano già stati messi a bilancio. Il piano urbano per la mobilità sostenibile si è trasformando in una chimera, in compenso il costo dei parcheggi è aumentato. Per disincentivare l’uso dell’auto, hanno detto. Peccato che di nuove piste ciclabili e di mezzi pubblici in più ancora non se ne siano visti. I quartieri, invece, aspettavano opere di riqualificazione. Promesse durante le campagna elettorale e ribadite nel corso delle giunte itineranti. Eppure le cose non sembrano essere cambiate. Basta fare un giro fuori dal centro per accorgersene.

Nel frattempo il ponte Colombo è stato chiuso e si attende una soluzione. Anche il ponte San Michele, che attraversa il fiume Adda è stato chiuso, negli stessi giorni. Ma una settimana fa ha riaperto a bici e pedoni. Non una soluzione definitiva, ma di sicuro un miglioramento. In via Bergamo, il mercatino dell’antiquariato che per tanti anni ha visto una reciproca convivenza tra ambulanti e residenti è salito alla ribalta delle cronache per il divieto di uscire con l’auto da parte di chi abita nella via. E come dimenticare l’affaire della polizia locale, che ha visto coinvolto il comandante scelto dall’attuale giunta, che alla fine è dovuto uscire di scena. e chissà come finirà la vicenda della fermata Monza Est Parco?

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